Molti artisti hanno fatto uso d'installazioni più o meno accompagnate da possibili interattività, ottenute con l'uso dei sensori o di apposite periferiche.
Uno degli artisti più noti in tal senso è Fabrizio Plessi, una sua installazione faceva parte della sigla di quella bella trasmissione "immagina", prodotta dalla R.A.I. alcuni anni or sono.
"…L’appropriazione del mezzo tecnologico tuttavia nell’opera di Plessi non va intesa che come finalizzazione di un processo realizzativo che ha come presidio insostituibile una straordinaria vocazione al disegno progettuale:nella certosina volontà di raccogliere quella che lo stesso Plessi chiama testimonianza di una natura collezionata, utile poi per formulare ogni incipit creativo. E aggiunge: Cos’è in fondo il senso vero del disegno? Alterare lo schema razionale e prospettico della nostra percezione.
Le sue installazioni quindi appaiono realtà tangibili che definiscono, oltre alla spettacolarità dei suoi aggregati, la messa in atto di autentici processi di conoscenza e di approfondimento psichico: alla fantasia che genera le immagini, pluralizzate da queste machinae, si associa dunque la coscienza di essere posti di fronte ad uno stato dell’arte, fermentato da naturale ed artificiale…"
Tratto dal sito: http/artplus.it/village/db/planetario/sito_plessi/plessi.asp
Alcuni anni fa presso l'accademia di belle arti di Palermo, ebbi modo di ascoltarlo dal vivo, in occasione di una sua conferenza.
Altro artista della nostra città, che vive ormai da anni a Milano è Filippo Panseca
"…l'atelier di Panseca è diventato la più futurista delle sale macchine contemporanee.
Qui è stato elaborato il sistema computerizzato "Swart", neologismo derivante dalla fusione delle parole "Swatch" e "Art" :il riferimento all'orologio gadget svizzero si commenta da solo.
dall'inquadratura fotografica alla elaborazione grafica, alla stampa, tutto è computerizzato il sistema permette la diffusione immediata dell'opera in qualsiasi parte del mondo…"
Pierre Restany Milano 17 marzo 1992
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Ho invece conosciuto personalmente a Milano nel 1991, insieme con altri amici, Tullio Brunone, che era docente del Primo Liceo Artistico Statale di Milano, Sede di Santa Marta da me diretto.
Una sera nella sede dell'associazione "VIAFARINI" si è svolta una manifestazione con sue videoinstallazioni. Sul tema "Scansioni del tempo"-Comunicazioni e dialoghi a partire dalle videoinstallazioni di Tullio Brunone-in tale occasione di lui srive Pierandrea Casati: "…il calore della materia e lo straordinario rigore dell'immateriale ancora insieme in un congegno di preziosa ed essenziale inutilità.l'armonia che vi è veicolata è la misura ritmica del perpetuum mobile, di tempo rubato alla musica. A ciò che, ancora una volta, è sommamente senza tempo. …" (Pierandrea Casati)
Il luogo in Via Farini 35 era un vecchio capanno industriale, ristrutturato ma solo quanto basta, le opere tutte ispirate al tempo, protagonisti il ferro grezzo, scuro, senza sofismi, i suoni duri, rumori, ma non proprio, e le strane interazioni con i video che scorrevano nei monitor, parte integrante di queste macchine del tempo.
Furono allora le prime videoinstallazioni che ebbi modo di vedere dal vivo, di cui ancora oggi sento le emozioni in me suscitate.
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edizioni prospettive d'arte "computer Painting" FILIPPO PANSECA di Pierre Restany